Il Prosecco, il ‘vino’ amato dall’imperatrice
Prosecco, la ‘bollicina’ d’Italia, apprezzatissima più dagli stranieri che dagli italiani, nasce in un quartiere di Trieste, il Prosecco.
La storia
La sua è una storia antichissima che lo vede indissolubilmente legato ai romani. All’origine era il vino Pucino, amatissimo dalla imperatrice Livia, che si narra fosse vissuta sino ad oltre gli ottanta anni proprio per i benefici salutari provenienti da un bicchiere di Prosecco al giorno.
Tra le zone carsiche ed il Mare Adriatico da secoli, il vitigno della Glera, ha costituito la principale fonte di quello che poi sarebbe diventata una delle eccellenze italiane. Lo spumante bianco made in Italy, secondo i dettami ottocenteschi del metodo Martinotti.
In origine, invece, sarebbe stato il vino Pucino, di cui ci ha raccontato Plinio il Vecchio. La zona di nascita era nei pressi delle sorgenti del Timavo, vicino Trieste. Incastonate nel Carso si adagiavano verso il Mare Adriatico contribuendo a fornire un habitat ed un microclima ideale per la Glera.
La nascita
Dunque, secondo storici, agronomi ed enologi il Pucino, sarebbe il progenitore del Prosecco.
Soltanto nella seconda metà dell’800 il vino diventa Prosecco. Dal 2009, poi due regioni italiane il Veneto ed il Friuli Venezia Giulia, con 9 province Venezia, Trieste (Prosecco), Gorizia, Udine, Pordenone, Treviso, Belluno, Vicenza e Padova sono parte dei territori che danno vita al Prosecco Doc. Un Consorzio lo tutela e persegue il suo miglioramento continuo nel rispetto anche della sostenibilità.
Le caratteristiche
Vino dal colore giallo paglierino brillante o rosa tenue con perlage fine e persistente, caratterizzato da profumi floreali e fruttati. Al gusto si presenta fresco ed elegante con moderata alcolicità.
I vitigni
In prevalenza la Glera, ed altre percentuali Chardonnay, Pinot Nero (vinificazione rossa e vinificazione bianca), Pinot Grigio, Pinot Bianco, Glera lunga, Verdiso, Bianchetta e Perera