Gladiatori, mangiatori d’orzo
Gladiatori, mangiatori d’orzo. Questi eroi dell’anticihità avevano una dieta molto povera di proteine animali e basata, piuttosto, su cereali e legumi: non a caso, i combattenti furono definiti hordearii, mangiatori di orzo.
Cibi e misture
Questa tipologia di alimentazione sembrava favorire la formazione di grasso corporeo, che potesse proteggere meglio dai violenti attacchi dei nemici; accanto ai cibi, secondo Galeno (medico in una palestra di Gladiatori), si aggiungeva una mistura tonica di cenere ed ossa, per fornire una buona capacità di resistenza nei duelli.
Lenticchie, farro, favino, panico e molto altro
In mostra anche reperti che permettono di ricostruire le caratteristiche della “persona sotto l’elmo”, partendo da alcuni e specifici aspetti della dimensione più “lontana dall’arena”: l’alimentazione; la medicina e la chirurgia; l’individuo e la morte.
Nell’allestimento, dunque, sono presenti alcuni reperti di archeobotanica del MANN: si tratta di panico, orzo, favino, lenticchie, farro, di provenienza vesuviana e databili al I sec. d.C.
Gladiatori mangiatori d’orzo
Gladiatori ospita, infatti, tre degli scheletri ritrovati in una vasta necropoli di gladiatori. Sito portato alla luce a York. I resti, che appartengono ad uomini di differenti età (20/20 anni, 18/25 anni e 36/45 anni), restituiscono anche una serie di elementi utili alla ricostruzione dell’area di provenienza e del regime alimentare dei lottatori.
“Gladiatori”: sino al 6 gennaio 2022, al MANN. La grande mostra che unisce archeologia e tecnologia 160 reperti nel Salone della Meridiana. Un percorso off nel Braccio Nuovo per la “Gladiatorimania” da trasmettere a ragazzi ed adulti.