Carciofo romanesco, re per ogni piatto
Nel pieno della raccolta del carciofo romanesco del Lazio IGP, il mese di marzo, il viaggio degustativo dovrebbe essere d’obbligo.
Dove si coltiva
Tenero e versatile questo prodotto coltivato nelle province di Viterbo, di Roma e di Latina a Montalto di Castro, Canino, Tarquinia, Allumiere, Tolfa, Civitavecchia, Santa Marinella, Campagnano, Cerveteri, Ladispoli, Fiumicino, Roma, Lariano, Sezze, Priverno, Sermoneta, Pontinia è davvero straordinario.
Dalla forma arrotondata con foglie verdi e violacee non avendo spine e pelurie è ottimo per la preparazione di antipasti, primi piatti, insalate, contorni e farciture.
Le caratteristiche organolettiche lo rendono, inoltre, un cibo salutare perché è ricco di sodio, potassio, fosforo, calcio e vitamine C, K, B.
I piatti tipici
Gli chef lo cucinano in diversi modi. Il piatto più caratteristico e famoso è il Carciofo alla Matticella. Un piatto caratteristico della tradizione romana che affonda le sue radici nel passato.
La cottura alla brace sugli sfalci di vite, il condimento a base di olio, menta e aglio caratterizzano questa prelibatezza.
Molto buona nelle trattorie tipiche della colline Pontine, la pasta con i carciofi nella versione carbonara.
Ed ancora carciofi fritti piatto superlativo quando la panatura ne preserva la morbidezza. Infatti, il carciofo romanesco del Lazio se bene cucinato conserva la leggerezza delle foglie anche cotto ad alta temperatura.
L’insalata di carciofi è davvero strepitosa proprio per le caratteristiche del carciofo che si presta ad essere tagliato a crudo e condito con olio extravergine, limone e menta.
Il carciofo romanesco del Lazio IGP può essere utilizzato anche nelle farciture. Infatti, la duttilità delle foglie consente di mescolarle a spezie e formaggio magro per imbottire la carne di maiale o di manzo.