Cibo, qualità nutrizionale
L’importanza di scegliere cibo di qualità
La “qualità nutrizionale” di un prodotto alimentare è data dalla sua capacità nutritiva, sotto l’aspetto quantitativo (valore energetico) e qualitativo (valore degli elementi nutritivi che contiene).
Per “cibo spazzatura” (junk food)
Si intende un alimento con scarsa qualità nutrizionale. Questo tipo di alimenti sono presenti nelle preparazioni industriali, nella ristorazione di massa o nei fast food. Si tratta di cibi sottoposti a procedimenti industriali che li hanno progressivamente modificati. La loro caratteristica è di essere poveri di vitamine, minerali, oligoelementi, antiossidanti, acidi grassi essenziali, fibra alimentare, per cui non nutrono veramente ed espongono a carenze nutrizionali. Per contro, hanno un alto contenuto di zuccheri raffinati, sale da cucina, colesterolo, grassi saturi e trans (idrogenati), calorie superflue. Spesso ottenuti da materie prime di scarsa qualità, contengono anche coloranti, addensanti, conservanti, esaltatori di sapidità. La loro caratteristica gustosità dipende dal contenuto in percentuale elevata di zuccheri, grassi, sale. Sono soprattutto significative ai fini della palatabilità la combinazione grassi e sale (es. hotdog, cheeseburger, pizza, bacon, formaggi grassi, pollo fritto, patatine fritte) o grassi e zuccheri (dolci, merendine, snack, biscotti, cioccolato, torte, gelati) o zuccheri e sale (biscotti salati, pop-corn, bibite gassate).
Sono cibi inappropriati per la crescita dei bambini e responsabili nella popolazione generale di obesità, diabete, dislipidemie, malattie cardiovascolari, tumori, depressione.
Le ricerche
Un nuovo studio, condotto dal Ceinge Biotecnologie avanzate “Franco Salvatore” su un totale di 105.151 bambini della Regione Campania, li ha messi anche in relazione all’aumento di allergie nei bambini. Questi cibi hanno basso potere saziante perché poveri di fibre e ricchi di grassi e zuccheri a rapido assorbimento, il che porta l’organismo a richiederne sempre di più, prima che arrivi il segnale di sazietà. Inoltre il fruttosio, presente nelle bibite zuccherate, non attiva il centro della sazietà come il glucosio. Infine, la combinazione di zuccheri, sale e grassi in dosi giuste studiate dall’industria del cibo è in grado di indurre assuefazione e dipendenza (la “Food Addiction”) interferendo al pari delle droghe con i circuiti cerebrali del piacere legati alla dopamina (meccanismi della ricompensa/gratificazione/rinforzo). Ciò genera il desiderio irrefrenabile e compulsivo di cibarsene (“craving”) per provare nuovamente le sensazioni piacevoli che il cervello ricorda e soprattutto per allontanare e bloccare le razioni negative dell’astinenza.
I cibi spazzatura
Disregolano la flora intestinale causando infiammazione cronica. Purtroppo, la palatabilità di questi alimenti, la praticità di consumo, il basso costo e la martellante pubblicità, ne condizionano gli elevati consumi nella popolazione, specie la fascia dei più giovani. Secondo uno studio recente condotto negli Usa, il 67% delle calorie della dieta di un bambino proviene da alimenti trasformati. Il marketing alimentare è capace di condizionare le preferenze dei bambini, il comportamento di acquisto e, più in generale, le abitudini alimentari. Peraltro, le abitudini malsane che i bambini sviluppano all’inizio della vita vengono spesso mutuate anche nell’età adulta. Il cibo spazzatura rappresenta anche un forte rischio per la sostenibilità ambientale, causa lo spreco energetico necessario per produrlo, l’impatto inquinante del packaging, il “carbon footprint”, ossia l’impronta carbonica (emissioni gas serra durante tutto il ciclo dei prodotti, dalla produzione allo smaltimento).
Come difendersi
Per difendersi dal cibo malsano, è importante preferire alimenti freschi, stagionali, a kilometro zero, e leggere attentamente le etichette del cibo confezionato, per essere consapevoli del contenuto di Kcal, grassi, zuccheri e sale e del contenuto di elementi nutritivi.