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I cibi anti diabete

Prevenire il diabete a tavola

Il diabete tipo 1, insulino-dipendente, è una malattia autoimmune caratterizzata dal deficit assoluto di insulina per la distruzione (su base immunitaria) delle cellule beta del pancreas a seguito di una causa scatenante, di solito virus, in soggetti geneticamente predisposti. Contro questa malattia non esiste un intervento preventivo ancora certo.
Invece, per il diabete tipo 2, non-insulino-dipendente, caratterizzato da resistenza dei tessuti periferici all’insulina prodotta dal pancreas, per cui non riescono ad utilizzare il glucosio circolante, è acclarato che uno stile di vita sano, basato su corretta alimentazione e attività fisica, instaurato sin dall’infanzia, ha valore preventivo.

 

Le porzioni

Innanzitutto, bisogna tenere sotto controllo la quantità di cibo introdotta. La sovra-nutrizione causa iperinsulinemia (cioè iperproduzione di insulina dal pancreas per smaltire l’eccesso di zuccheri), che è il primo passo verso la resistenza all’insulina e la disfunzione delle cellule beta produttrici di insulina nel pancreas.

Riguardo al tipo di alimenti, è dimostrato il beneficio dell’assunzione di quantità elevate di vegetali ricchi di fibre e a basso indice glicemico (legumi, verdura, ortaggi, frutta). Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, le persone che consumano 2 porzioni di frutta al giorno hanno il 36% di probabilità in meno di sviluppare diabete di tipo 2 (DM2) nei 5 anni successivi rispetto a chi ne consuma meno di mezza porzione. Un altro studio, uscito sul British Medical Journal e condotto su oltre 9.000 adulti con diabete di nuova insorgenza e oltre 13.000 sani, ha dimostrato che per ogni 66 grammi al giorno in più di frutta e verdura il rischio di diabete si riduce del 25%.

Viceversa, va contenuto il consumo di cibi raffinati e ricchi di zuccheri liberi, quali dolci, bevande zuccherate, prodotti da forno, frutta conservata (candita, sciroppata, marmellate).

 

Quali cibi preferire

Sono importanti anche i cereali integrali. Secondo uno studio pubblicato sul British Medical Journal e un altro su Nutrients, l’aumento del consumo di cibi integrali riduce in modo significativo l’incidenza del diabete di tipo 2.

I grassi

Per quanto riguarda i grassi, si raccomanda di dare la preferenza ai grassi poli e monoinsaturi di origine vegetale, come l’olio di oliva, e agli acidi grassi omega 3 e omega 6, derivanti dal pesce grasso e dalla frutta secca a guscio, a dispetto delle fonti di grassi saturi come burro e panna.

Circa alimenti di origine animale, una recente revisione sistematica di 13 metanalisi di studi ha trovato che il consumo di carne rossa e lavorata è associabile a un aumento del rischio di sviluppare diabete di tipo 2, mentre quello di latticini lo abbassa.
Pollice verso per il cibo da fast-food: vivere in quartieri con una maggiore disponibilit

à di fast-food è associato in tutte le zone degli Stati Uniti a un rischio più elevato di sviluppare il diabete di tipo 2, secondo uno studio pubblicato su Jama Network Open.
Ancora una volta si conferma valido in conclusione un modello alimentare ispirato alla Dieta Mediterranea.

Poiché il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 è fortemente legato alla genetica, le indicazioni di prevenzione dovrebbero essere applicate con maggior rigore nelle famiglie ad alto rischio di sviluppare la malattia, come raccomanda uno studio pubblicato sul Journal of Human Nutrition and Dietetics a giugno 2022.

Carlo Alfaro

Nato a Sant’Agnello il 30/11/1963, vive a Sorrento, con l’amata sorella e i suoi gatti. Medico pediatra, attualmente ricopre l’incarico di Dirigente Medico di Pediatria presso gli Ospedali Riuniti Stabiesi, è inoltre Consigliere Nazionale della Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza (SIMA) e redattore della Rivista ufficiale della Società, RIMA. Appassionato di divulgazione scientifica, dal 2015 è giornalista pubblicista. Ama i bambini, il teatro, il cinema, la musica, i libri e la Natura. Adora recitare e scrivere testi, organizzare eventi culturali e stare sui social.

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