E per Natale cene seduti o in piedi?
E per Natale cene seduti o in piedi?
Dimmi come mangi e ti dirò chi sei. O, per meglio dire, quale vantaggio per la salute trarrai da quello che introduci. Vi capita spesso di consumare i pasti in piedi, come al buffet di un party, a una pausa pranzo di un convegno, al lavoro, al bar o semplicemente per fretta?
Uno studio ci svela la postura
Ebbene, uno studio pubblicato su Journal of Consumer Research ha dimostrato che questa modalità è fisiologicamente meno appropriata e incide in maniera negativa sulla qualità dell’alimentazione.
In piedi
Infatti, mentre si mangia determina uno stress fisico in quanto la forza di gravità facilita il deflusso del sangue nelle parti declivi del corpo, facendo lavorare di più il cuore per pompare il sangue verso la parte superiore. Questo provoca un’accelerazione del battito cardiaco e un’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, che aumenta la concentrazione di cortisolo circolante, ormone dello stress.
L’equilibrio
Tali modificazioni fisiologiche hanno un impatto sul “sesto organo di senso”, che è considerato il sistema vestibolare, presente nell’orecchio interno e responsabile dell’equilibrio, della postura e dell’orientamento spaziale, generando nausea e perdita di appetito, e sull’organo del gusto situato all’interno delle papille gustative della lingua, con alterazione della percezione del sapore del cibo, che diventa meno gustoso e palatabile. Addirittura, i ricercatori hanno trovato che risultava meno misurabile da chi consumava il cibo in piedi anche il grado di temperatura o salatura del cibo. Il risultato è che si finisce col mangiare di meno.
Seduti
Alla lunga, se mangiare in piedi è un’abitudine costante, si perde peso. Invece mangiare seduti, a tavola, soprattutto senza fretta, permette di gustare appieno un pasto, apprezzandolo con tutti i sensi. Dobbiamo apprezzare gusto, odore, aspetto, consistenza e suono degli alimenti, notarne ogni più piccolo particolare.
Non essere voraci
Indipendentemente se si stia in piedi o seduti, l’impulsività, l’ingordigia, la velocità nel consumare un boccone, la distrazione, i cattivi pensieri, lo stress, sono tutti nemici della consapevolezza dell’atto di nutrirsi e, di conseguenza, di un corretto modo di alimentarsi. Essere consapevoli della nostra fame e della nostra sazietà è un dono innato che ci permette di ricercare il cibo quando ne abbiamo bisogno e di rifiutarlo quando siamo pieni, ma che spesso trascuriamo di ascoltare.
fh dal sito del Palazzo Reale di Torino