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Sugo di pomodoro, chi l’ha inventato e condito la pasta?

Sugo di pomodoro, chi l’ha inventato e condito la pasta? Questa ricetta è al centro di un vero e proprio giallo. Molto tardi, infatti, il pomodoro è ammesso in tavola ed ancora più tardi cotto ed utilizzato come condimento per la pasta. Se la sua provenienza dalle Americhe sarebbe certa e la sua trasformazione in conserva alimentare è dovuta al biologo  Lazzaro Spallanzani (1729 – 1799), che dal 1762 propone la conservazione in barattoli di vetro fatti precedentemente bollire, la situazione si complica per chi per primo abbia fatto diventare questi pomi rossi un sugo.

Sugo di Pomidoro di magro di Francesco Leonardi 1790

Tagliare due libre di pomidoro a spicchi metterli in una cazzarola con mezza cipolla a fette, un poco di pesti di petrosemolo, un pochino di basilico, uno spicchio d’aglio. Fateli cuocere più di mezz’ora e passateli poscia al setaccio con espressione in guisa che restino solo le pelli col i semi al setaccio.

Brodo di Pomidoro  di Ippolito Cavalcanti 1809

Prendere maturi pomidoro, li netterai benissimo, li dividerai per metà e ne toglierai quel viscido con i loro semi, li suddividerai e li porrai in una casseruola a bollire con poche foglie di petrosemolo, e di basilico, quando si sarà tutto bastamente disfatto, passerai per setaccio fortemente, riporrai quell’estratto in una casseruola, con del sale ed once dieci di butirro o sugna e ci porrai caraffe sei di acqua e fari bollire portando questo brodo a metà del quale potrai servirtene per pastine, ovvero paste minute etc…

Sugo di pomodoro, chi l’ha inventato? E chi ha condito la pasta?

Da queste fonti, emergerebbe la verità.  Se il romano Leonardi lo avrebbe inserito per primo nel ricettario come sugo, l’afragolese Ippolito Cavalcanti, lo avrebbe usato per primo per  condire pastine e paste.

Elisabetta Donadono

Elisabetta Donadono, napoletana, giornalista, comunicatrice e sommelier dell’olio extravergine d’oliva ha ideato prima napolipost.com e poi il grandfood.it. Due esperienze editoriali che propongono una lettura nuova, positiva, emozionale e coraggiosa delle eccellenze d’Italia. Dall’arte al cibo, dal cibo all’arte, i percorsi giornalistici indagano l’arte ed il cibo, raccontandoli in modalità nuova, in chiave originale, in versione fantasiosa. Articoli che hanno anticipato ed anticipano la conoscenza di luoghi, prodotti, persone, oggetti utilizzando di volta in volta tutti i sensi. Il grandfood.it nasce dopo i libri Il Grand Food Campania ed Il Grand Food Lazio, due libri per circa 100 racconti di cibi ‘gustati’ attraverso i monumenti e l’arte osservata cucinando buon cibo. Il Grand Food, in versione web e sociale è una nuova sfida tutta da fare con e per i lettori!

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