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Dieta anti-stress

Dieta anti-stress

Lo stress è la malattia dei nostri tempi. Dipende dalla risposta biologica del nostro organismo alla pressione emotiva, cognitiva e sociale che riceve dall’ambiente. Quando le richieste ambientali sono eccessive rispetto alle risorse del corpo, la capacità di resistenza può andare in esaurimento e compaiono i sintomi da sofferenza psico-fisica.
Recentemente, anche la qualità della dieta sta emergendo come un possibile strumento di difesa dell’organismo dagli effetti biologici nocivi dello stress.

 

La ricerca

In una ricerca australiana pubblicata a maggio 2021 su Clinical Nutrition, gli studiosi hanno verificato, su quasi 8.700 soggetti indagati, una correlazione significativa nella fascia di età tra 45 e 65 anni tra maggior consumo di frutta e verdura e minor livello di stress percepito.

 

Bene frutta e verdura

Dunque, garantire un apporto generoso di frutta e verdura può difenderci efficacemente dallo stress. Gli effetti anti-stress dei vegetali dipendono probabilmente dalla loro azione benefica sul metabolismo generale, disintossicante, anti-ossidante, di supporto all’equilibrio del microbiota intestinale, di apporto di vitamine, sali minerali, acqua e fibra.

La Mediterranea quale anti-stress

Altri alimenti possono influenzare positivamente la psiche grazie al contenuto di triptofano, precursore della sintesi della serotonina (ormone del buonumore), o tirosina, precursore della dopamina (mediatore dei circuiti della gratificazione e del piacere), quali pasta e pane, latte e formaggi, pesce azzurro, carni magre, uova, frutti di mare, miele, cioccolato fondente. Molti di questi cibi sono componenti della dieta mediterranea e infatti l’aderenza a questo stile alimentare ha dimostrato di contrastare lo stress, la depressione e l’ansia.

 

No al conforto di generi alimentari dannosi

Altri cibi hanno funzione anti-stress perché ricchi di grassi o zuccheri o sale, che inducono la produzione nell’organismo di sostanze naturali simili alla marijuana, gli endocannabinoidi. Questi sono i cosiddetti cibi di “conforto”, ma a differenza di quelli di cui discusso in precedenza non sono salutari, perché possono creare dipendenza attivando gli stessi circuiti cerebrali dei tossicodipendenti in astinenza.

Dunque, al breve benessere che provocano segue una fase di continua ricerca di nuovo cibo-spazzatura per ottenere la ricarica degli oppioidi endogeni.

Questi studi sono particolarmente interessanti e attuali dato che la pandemia ha fatto impennare ovunque i livelli di stress delle popolazioni.

Carlo Alfaro

Nato a Sant’Agnello il 30/11/1963, vive a Sorrento, con l’amata sorella e i suoi gatti. Medico pediatra, attualmente ricopre l’incarico di Dirigente Medico di Pediatria presso gli Ospedali Riuniti Stabiesi, è inoltre Consigliere Nazionale della Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza (SIMA) e redattore della Rivista ufficiale della Società, RIMA. Appassionato di divulgazione scientifica, dal 2015 è giornalista pubblicista. Ama i bambini, il teatro, il cinema, la musica, i libri e la Natura. Adora recitare e scrivere testi, organizzare eventi culturali e stare sui social.

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Gino Cirillo
2 anni fa

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