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Una Mela al giorno, quella rossa, toglie il medico di torno

FRUTTO NELLA STORIA

Il suo aroma delizia l’olfatto. Il suo sapore il gusto. Ma anche il tatto e la vista sono coinvolti. La sua polpa, infatti, è croccante mentre la buccia di colore rosso con striature è decisamente bella.
La melannurca è una delle varietà di melo più buone. La melannurca è un un frutto antichissimo. Gli affreschi provenienti dalla domus di Pompei ed Ercolano la raffigurono nelle ceste. Plino l’ha chiamata ‘Mala Orcula’ perchè cresceva intorno al Lago d’Averno, dove c’era la porta per gli Inferi. Gian Battista della Porta, nel 1583, nel “Pomarium”, scrive che ‘le mele che da Varrone, Columella e Macrobio sono dette orbiculate, provenienti da Pozzuoli”.

Tra pitture antiche e leggende la sua fama è giunta sino ai nostri giorni anche perché fortunatamente è un prodotto di eccellenza della Campania.

La melannurca, infatti, è un frutto strepitoso che in Campania ha la sua terra felix. Dal 2005 è anche un prodotto IGP con due varietà: l’ “Annurca” classica e la diretta discendente “Annurca Rossa del Sud”.

UN TOCCASANA PER LA SALUTE DELL’UOMO

Negli ultimi anni si sono intensificate le ricerche sui benefici della melannurca sulla salute dell’uomo. Il frutto combatte il colesterolo: con sei mele al giorno si abbatterebbe sino al 38 per cento il colesterolo ‘cattivo’. Uno studio del Dipartimento di Farmacia della Federico II coordinato dal professore Ettore Novellino ha confermato che la melannurca è un alimento funzionale nella dieta giornaliera di grandi e piccoli. Se si considera che le malattie cardiovascolari sono causate principalmente da uno squilibrio dei livelli delle liboproteine circolanti, in particolare LDL, colesterolo cattivo, e HDL, colesterolo buono e considerato l’incremento di domanda di rimedi alternativi al farmaco di comprende l’importanza di questo la ricerca. Sostanze come la B1, B2, PP e C, minerali come il potassio, ferro, fosforo, manganese e molte fibre sono presenti nella melannurca.

MELAI

Il rossore della buccia è una caratteristica che si sviluppa nel corso del ‘riposo’ del frutto nella terra, appoggiata a soffici ‘materassi’ di pino, trucioli di terra e altro materiale. I melai sono davvero caratteristici delle zone in cui le piante di melannurca cresce. La zona di produzione della “Melannurca Campana” IGP comprende ben 137 comuni appartenenti a tutte le province campane. Le aree ove si concentra la maggior parte della produzione sono: nel napoletano la Giuglianese-Flegrea, nel casertano la Maddalonese, l’Aversana e l’Alto Casertano, nel beneventano la Valle Caudina-Telesina e il Taburno, nel salernitano l’Irno e i Picentini.

Elisabetta Donadono

Elisabetta Donadono, napoletana, giornalista, comunicatrice e sommelier dell’olio extravergine d’oliva ha ideato prima napolipost.com e poi il grandfood.it. Due esperienze editoriali che propongono una lettura nuova, positiva, emozionale e coraggiosa delle eccellenze d’Italia. Dall’arte al cibo, dal cibo all’arte, i percorsi giornalistici indagano l’arte ed il cibo, raccontandoli in modalità nuova, in chiave originale, in versione fantasiosa. Articoli che hanno anticipato ed anticipano la conoscenza di luoghi, prodotti, persone, oggetti utilizzando di volta in volta tutti i sensi. Il grandfood.it nasce dopo i libri Il Grand Food Campania ed Il Grand Food Lazio, due libri per circa 100 racconti di cibi ‘gustati’ attraverso i monumenti e l’arte osservata cucinando buon cibo. Il Grand Food, in versione web e sociale è una nuova sfida tutta da fare con e per i lettori!

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