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Il vino della cantina dei Borbone

Il vino della tavola dei Borbone

Nella vigna di San Silvestro nella tenuta della Reggia di Caserta si coltivava un vitigno pregiato e si produceva un buon vino. La vigna originaria aveva un’estensione di circa cinque ettari, di fronte alla Casina di San Silvestro.

Nei secoli il bosco ha mangiato molto di questa estensione ed è rimasto solo un ettaro di terreno libero, proprio di fronte al cancello d’ingresso della Casina.

Ed è proprio quell’ettaro che è stato affidato a Tenuta Fontana, con la collaborazione dell’enologo fiorentino Francesco Bartoletti e dell’agronomo livornese Stefano Bartolomei e la consulenza di ong accreditata Unesco per il rispetto della convenzione sul patrimonio per la rivitalizzazione.

 

La Vigna di San Silvestro della Reggia di Caserta

 

Superficie: 1,2 ha

Terreno: Franco Sabbioso

Vitigno coltivato: Pallagrello bianco e Pallagrello nero da selezione Massale Portainnesto: 420 A

Sesto di Impianto: 2,50m x 0,80m

Il Vitigno

Il vitigno Pallagrello viene coltivato in Campania ed è molto diffuso nella provincia di Caserta, con varietà bacca bianca e a bacca nera, caratterizzato da grappoli piccoli e con acini perfettamente sferici, da cui il nome Pallagrello, cioè piccola palla, in dialetto locale “U Pallarel”.

Cenni Storici

Originario della località “Monticello” nel comune di Piedimonte Matese.

L’origine attestata da un’epigrafe ancora apposta in questa località, realizzata per volere di Ferdinando IV di Borbone il quale impediva categoricamente ai non autorizzati di attraversare i 27 moggi di vigna di pallagrello).

Secondo alcuni proverrebbe addirittura dalla Pilleolata romana.

 

Piedimonte rosso

Questi, che lo tenevano in gran conto, lo offrivano come regalo di pregio ai propri ospiti e lo includevano, con il nome di “Piedimonte rosso” (dalla zona pedemontana del Matese da cui origina e dal nome del comune ove più consistente insiste la produzione: Piedimonte Matese, già Piedimonte d’Alife).

Le infestazioni di iodio e fillossera dei primi anni del Novecento, la decadenza sociale e politica delle regioni meridionali (ed al contemporaneo sviluppo industriale dell’agricoltura e dell’enologia piemontese e toscana), decretarono una veloce scomparsa.

Fu poi  uva da taglio nelle vigne dei contadini delle zone di produzione, sovente confuso con la Coda di Volpe o con cloni di Aglianico rinvenibili nell’area.

La Vigna della Reggia di Caserta nel Bosco di San Silvestro

La sua bontà e fama lo hanno fatto diventare perciò anche il vitigno naturalmente destinato a essere coltivato per i sovrani nella Reggia di Caserta. Fu scelto per la sua coltivazione il Bosco di San Silvestro, che dominava il Parco Reale. La Vigna divenne subito la più importante per servire e rifornire le reali tavole della Reggia di Caserta.

La futura Vinificazione presso Tenuta Fontana

Il progetto legato alla rinascita della Vigna di San Silvestro passa attraverso la massima valorizzazione del vitigno protagonista di questo percorso. Per ottenere questo scopo e avere una corretta maturazione del vino è stata scelta l’anfora di Terracotta come contenitore per l’affinamento del Pallagrello bianco e rosso, al fine di ottenere una maturazione del vino senza interferenze da parte del contenitore e mantenere intatte le caratteristiche organolettiche del Vitigno.

 

Per informazioni e contatti:

vignareggiadicaserta@tenutafontana.com

redazionale

Direttore del GrandFoood e di Napolipost

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