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Nelle sale da pranzo di Sissi, Venezia e la magia dell’impero a tavola

 

Nelle sale da pranzo di Sissi. Il percorso  nell’ex palazzo reale di Venezia, oggi, parte dei Musei Civici, svela i luoghi dove piatti prelibati erano gustati dall’imperatrice e suoi invitati o in privato con l’imperatore Francesco Giuseppe.  Dal Palazzo San Zan Degolà (1830) all’Ala Napoleonica di Piazza San Marco e parte delle Procuratie Nuove (1922). Da Raccolta Correr a Musei Civici di Venezia. Il Museo Correr di Venezia, dunque, è un luogo fondamentale della cultura veneziana.

Nel 2012 l’inaugurazione della zona degli Appartamenti imperiali. Un nuovo percorso occupato anche da spazi molto intimi di quella che fu una delle donne simbolo dell’imperto austroungarico Elisabetta, cioè, l’imperatrice Sissi.

Due luogo destinati agli appuntamenti con il cibo. Colazioni private tra Francesco Giuseppe e Elisabetta. Ma anche pranzi pubblici nella sala ovale seduti al maestoso tavolo ovale a gustare piatti della tradizione tipicamente di suolo italiano come il Riso e Bisi.

Sala dei Pranzi giornalieri

Si tratta della sala ovale così descritta dalle guide: “Sala ovale (‘Sala dei pranzi giornalieri’) Questo armoniosissimo ambiente neoclassico di pianta ovale era una cerniera di passaggio tra le sale ‘pubbliche’ della reggia affacciate su Piazza San Marco e gli appartamenti reali, allineati sul fronte prospiciente i giardini e il Bacino”.

Ed ancora: “Inoltre, vi confluivano vari passaggi ‘segreti’, a uso del personale di servizio. Durante i soggiorni di Francesco Giuseppe ed Elisabetta servì anche da sala per le prime colazioni, i pranzi e le cene private della coppia imperiale. La sala neoclassica fu concepita e decorata per la corte napoleonica da Giuseppe Borsato nel 1810-’11. Ebbe qualche ritocco e cambiamento cromatico nel 1854 – ‘56, forse a opera di Giovanni Rossi. La decorazione è di ispirazione pompeiana con esili racemi stilizzati, targhe e medaglioni con uccelli e divinità (Nettuno, Apollo, Giunone, Api). Le pareti, scandite da finte semicolonne in stucco, sono decorate a riquadri geometrici con decori in oro a impercettibile rilievo, a chiaroscuro, a fiori policromi. Sono oggi collocati due notevoli busti-ritratto marmorei di Napoleone Bonaparte e della moglie Maria Luisa d’Austria, opere di Luigi Pizzi (1810 ca.)”.

Sala dei banchetti privati

C’era poi una sala dei banchetti privati  che così è raccontata: “La decorazione, progettata e realizzata da Giuseppe Borsato nel 1836, testimonia il perdurare del gusto neoclassico ben oltre l’età napoleonica. Alle pareti, pregevoli affreschi policromi a candelabro sono riquadrati da marmorini dai delicati toni grigio-viola e verde-oro e intervallati da figure
alate a rilievo di stucco dorato. Il soffitto a volta, decorato a “grottesche”, poggia su un fregio perimetrale su cui si susseguono figure di divinità
marine. Oltre ai mobili neoclassici originali, si segnala il fastoso centrotavola francese in bronzo dorato (non originario della reggia)”.

 

Fondazione Musei Civici di Venezia

 

foto dal sito della Fondazione Musei Civici di Venezia

redazionale

Direttore del GrandFoood e di Napolipost

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