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Olio di Roma, quando si raccoglievano le ulive sul Palatino

 

Olio di Roma, quando si raccoglievano le ulive sul Palatino. L’extravergine era molto apprezzato dai romani. Nel parco archeologico del Colosseo ancora oggi gli ulivi testimoniano il legame tra questi alberi ed  i romani. Si produce, anche una etichetta di, ‘Palatinum’ ispirata agli affreschi della Casa dei Grifi.

 

Olio di Roma

Per ricordare questo legame tra il prezioso prodotto e gli antichi romani, ill Parco archeologico del Colosseo, venerdì 28 maggio dalle ore 10:00 apre le porte alle scuole.

Olio degli antichi romani con le ulive del Palatino

L’iniziativa, ideata dal PArCo in collaborazione con Coldiretti e Unaprol , si svilupperà lungo un percorso dedicato agli alberi di olivo presenti nel PArCo.

Gli studenti, accompagnati da guide archeologiche del PArCo, visiteranno le principali aree con olivi con il supporto di una lezione dedicata specificamente all’olio tenuta dalla Fondazione Evoo School.

Agricoltura nella antichità

Lo scopo è far conoscere il ruolo dell’agricoltura nell’antichità, che fu base della ricchezza materiale e fondamento etico dei Romani. Una occasione unica per conoscere il patrimonio olivicolo del PArCo la cui cura è stata affidata a Coldiretti ed Unaprol per la raccolta delle olive, la produzione e il confezionamento dell’olio estratto -chiamato “Palatinum”.

Indicazione geografica protetta

L’iniziativa a pochi giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del via libera a livello nazionale alla protezione transitoria alla denominazione “Olio di Roma”. Denominazione per la quale è stata richiesta la registrazione alla Commissione europea come indicazione geografica protetta.

 

foto in copertina dal sito del Parco archeologico del Colosseo

redazionale

Direttore del GrandFoood e di Napolipost

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