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Pomodoro, Italia primo produttore e esportatore

Pomodoro, Italia primo produttore e esportatore

Pomodoro, Italia primo produttore e esportatore. Il pomodoro made in Italy, è scelto consapevolmente dai consumatori. I derivati del pomodoro sono tra i principali alimenti da tenere in dispensa. Questo il trend emerso nel corso del 2020, causa anche la pandemia. Inoltre, l’Italia si conferma il primo Paese produttore ed esportatore di derivati del pomodoro. Derivati di pomodoro rivolti direttamente al consumatore finale. Il 60% delle produzioni di conserve rosse è destinato ad essere esportato. Nei primi otto mesi del 2020, l’export dei derivati del pomodoro ha fatto registrare una crescita del 2,64% in volume e del 9,44% in valore (dati ISTAT).

FILO ROSSO DEL POMODORO

I dati di produzione e di consumo sono stati illustrati, nel corso dell’ottava edizione de Il Filo Rosso del Pomodoro. L’evento annuale promosso dall’ANICAV per permettere un confronto tra i protagonisti della filiera del pomodoro da industria. In apertura dei lavori Giovanni De Angelis, Direttore Generale dell’ANICAV, che ha condotto un’analisi sulla produzione italiana, europea e mondiale, insieme a Marco Serafini, Consigliere Delegato dell’Associazione.
L’evento si è svolto oggi, in diretta streaming. ’Il valore dei dati’ è il tema al centro di questa edizione, per richiamare con un approccio analitico alla comprensione degli scenari del mondo conserviero che, al di là dei semplici numeri e trend, ha attraversato una stagione difficile con diverse criticità da affrontare e superare.

CAMPAGNA 2020

La campagna 2020 di trasformazione del pomodoro in Italia, conclusasi un mese fa, si è rivelata complicata per diversi fattori. Nonostante i maggiori investimenti colturali, e di conseguenza la maggiore quantità di materia prima a disposizione delle aziende di trasformazione, per garantire gli elevati standard qualitativi di passate, pelati, polpe e pomodorini è stato necessario impiegare maggiori quantità di pomodoro fresco, con un conseguente calo delle rese industriali. Inoltre nel bacino centro sud è stato registrato un significativo calo delle rese agricole nell’areale foggiano, che rappresenta la maggiore zona di approvvigionamento per l’intero bacino, senza trascurare l’ulteriore incremento del prezzo della materia prima.

 

Anche l’emergenza Covid-19 ha influenzato – e continua a farlo – l’andamento della campagna, cominciata con stock di magazzino praticamente azzerati per i formati retail a causa dell’incremento dei consumi iniziato durante il periodo del lockdown e proseguito anche successivamente. Alla luce delle produzioni ottenute si stima che quest’anno sarà particolarmente difficile arrivare a congiuntura.
L’auspicio di tutti è che anche nel periodo post COVID, quando si ritornerà ad acquistare prodotti con shelf life più corte e ad avere una maggiore attenzione ai prezzi, questa tendenza continuerà a consolidarsi.

Nel corso dell’appuntamento è emerso quanto il valore dei dati rappresenti un topic notevolmente importante e attuale per la filiera: partendo da dati attendibili, infatti, sarà possibile per il decisore politico sviluppare azioni mirate a sostegno del comparto e, per le imprese, attuare strategie a supporto delle scelte produttive e di mercato, nonché delle decisioni operative aziendali.

redazionale

Direttore del GrandFoood e di Napolipost

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