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Settembre, arrivano i fichi

Settembre, arrivano i fichi

Deliziosi per il gusto della loro polpa succulenta e ottimi per le molte proprietà nutrizionali, i fichi sono i falsi frutti della Ficus carica, albero nativo dell’Asia Minore. I veri frutti sono i semini contenuti all’interno.

Sono temuti per il loro contenuto zuccherino, ma in realtà i fichi freschi forniscono all’incirca 50 calorie ogni 100 grammi, in linea con il contenuto calorico di altri frutti freschi, mentre l’apporto calorico aumenta di molto nei fichi secchi, arrivando a oltre 250 calorie per 100 grammi. L’energia dei fichi è data esclusivamente dagli zuccheri, contenendo quantità irrisorie di grassi, dunque è una fonte di calorie a pronto utilizzo.

 

Vitamine, antiossidanti e enzimi digestivi

Sono ricchi di vitamine (A, C, B1, B2, B6, Acido pantotenico, K, E), sali minerali (calcio, potassio, magnesio, ferro, manganese, rame, zinco), antiossidanti come polifenoli, flavonoidi e antocianine (soprattutto nei frutti maturi), sostanze prebiotiche (utili alla flora intestinale), enzimi digestivi. Per questo i fichi occupano un posto di rilievo nella dieta sana ed equilibrata per garantire un buono stato di salute.

 

Ricchi di acqua e fibre

I fichi sono anche ricchissimi di acqua (oltre l’80% del peso) e fibre (pectina, mucillagini), per cui sono efficaci contro la stipsi al pari di prugne e kiwi.
I fichi contengono anche ossalati, il che non li rende adatti a chi soffre di calcoli renali o della colecisti.

 

Buccia si può mangiare

Anche la buccia è edibile, anche se il contenuto di “ficina”, un enzima proteolitico, può causare sensazione di formicolio a lingua e labbra e fotosensibilità cutanea.

 

Platone: più intelligenti chi li mangiava

I fichi sono stati considerati sacri nell’antichità. Platone, loro grande estimatore, sosteneva inoltre che cibarsene accrescesse l’intelligenza La leggenda della fondazione di Roma vuole che la cesta contenente Romolo e Remo, abbandonata nel Tevere perché morissero in quanto frutto dell’amore illegittimo di Marte con la vestale Rea Silva, si arenò miracolosamente in un’insenatura, frenata da un robusto fico selvatico, alla cui ombra la lupa allattò i due gemelli, salvandoli. Era un albero di fico l’Albero della Conoscenza del Bene e del Male, da cui Adamo ed Eva staccarono le foglie per coprire i loro genitali una volta presa coscienza del peccato.

Carlo Alfaro

Nato a Sant’Agnello il 30/11/1963, vive a Sorrento, con l’amata sorella e i suoi gatti. Medico pediatra, attualmente ricopre l’incarico di Dirigente Medico di Pediatria presso gli Ospedali Riuniti Stabiesi, è inoltre Consigliere Nazionale della Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza (SIMA) e redattore della Rivista ufficiale della Società, RIMA. Appassionato di divulgazione scientifica, dal 2015 è giornalista pubblicista. Ama i bambini, il teatro, il cinema, la musica, i libri e la Natura. Adora recitare e scrivere testi, organizzare eventi culturali e stare sui social.

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3 anni fa

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