Pranzi da re: zuppe, fritture e cioccolata a palazzo reale
Pranzi da re: zuppe, fritture e cioccolata. Queste, alcune delle pietanze frequenti sulla tavola dei Savoia. La sala al piano nobile dell’ex palazzo reale di Torino, gli attuali Musei reali, era imbandita con grande magnificenza. Un lunghissimo tavolo ovale apparecchiato con tovaglie ricamate, piatti in porcellane di pregio, bicchieri di cristallo e posate in argento accoglieva gli invitati dei reali sabaudi. La sala era collegata con un montacarichi alle cucine sottostanti. Il Capo di bocca coordinava cuochi, trincianti, camerieri e lavapiatti.
Pranzi da re: zuppe, fritture e cioccolata a palazzo reale
La sala da pranzo è parte degli itinerari di visita dei Musei reali. Un luogo suggestivo e di gran richiamo per l’eleganza degli oggetti. Gli strumenti da cucina ancora conservati confermano la ricchezza dei menù.
Un posto d’onore particolare, secondo le cronache culinarie, era dato alla cioccolata. Quest’ultima era offerta calda fumante accompagnata dai Savoiardi.
Tra i cuochi famosi piemontesi, vi è Giovanni Vialardi, che alla corte dei re pubblica nel 1852 il suo primo Trattato di cucina e poi nel 1863 un nuovo libro rivolto alla borghesia la Cucina borghese. La lunga esperienza gli consente anche di semplificare ricette complesse che vuole proporre ai cittadini. I Tajarin o Lombata di cinghialetto alla Re galantuomo facevano impazzire Vittorio Emanuele II, che si dice ne fosse ghiotto. Ma molte altre ricette sono ancora oggi sulle tavole degli italiani.
foto in copertina dai Musei reali di Torino