Il cibo crudo? Scopri come
Il cibo crudo? Scopri come. La dieta crudista (Raw Food Diet) si basa sull’assunzione di alimenti non cotti.
La finalità è preservare le caratteristiche nutrizionali naturali del cibo: contenuto di proteine ed enzimi, vitamine, sali minerali.
Il cibo crudo? Scopri come.
Il regime alimentare esclude anche gli alimenti del commercio già sterilizzati e pastorizzati (come il latte).
Si possono riscaldare
Mangiare crudo non significa necessariamente mangiare freddo: è consentito riscaldare i cibi fino a una temperatura massima di 42°C, es. a bagnomaria o aggiungendo acqua calda (nella cottura tradizionale si superano i 50°C).
Una dieta ricca di carboidrati
Secondo l’ultimo rapporto Eurispes Italia, i crudisti sarebbero ormai l’8% della popolazione del nostro Paese. La dieta risulta molto più ricca di carboidrati che di proteine e grassi. I cibi vegetali la fanno da padroni, infatti la maggior parte dei crudisti sono vegetariani o vegani. Ma ci sono anche crudisti onnivori. Si usano frutta fresca e secca, verdure e ortaggi crudi, semi oleosi (girasole, zucca, lino, sesamo, canapa, papavero, anice, finocchio, cumino, chia), bacche (Goji), polline, germogli di cereali (grano germinato, riso Gaba o GBR, Germinated Brown Rice), germogli di legumi (fagioli, lenticchie), quinoa, carni e pesci (tartare, carpaccio), uova crude, latte non pastorizzato, formaggi a latte crudo, yogurt, kefir, burro, olio crudo, miele. I prodotti vengono impiegati per preparare insalate, frullati, succhi, centrifughe, zuppe, puree, salse, paté, polpette. Le tecniche della cucina crudista sono germogliatura, marinatura, centrifugazione, frullatura, essiccazione (cottura sotto i 45°), fermentazione.
Vantaggi:
- Aumento dell’apporto di fibra, di anti-ossidanti polifenolici e fito-pigmenti (carotenoidi, clorofilla, antocianine, antoxantine), di vitamine e oligoelementi.
- Eliminazione del rischio di produrre tossine cancerogene a seguito della cottura e lavorazione dei cibi, es. gli IPA (idrocarburi policiclici aromatici), l’acroleina, l’acrilamide, il benzopirene, le nitrosammine, l’idrossimetilfurfurale.
- Sostenibilità ambientale.
Svantaggi:
- Aumento dei processi fermentativi creati da frutta e verdura cruda consumate in grande quantità (distensione addominale, meteorismo, flatulenze).
- Rischio di infezioni e intossicazioni alimentari per la mancata sterilizzazione data dalla cottura (presenza di batteri, parassiti, spore). Per la frutta e verdura, fare attenzione a lavare accuratamente; per la carne, a non interrompere la catena del freddo (consumare senza far stazionare troppo a temperatura ambiente): per il pesce a bonificarlo (tenendolo a una temperatura di -20°C per almeno 24 ore) per neutralizzare l’Anisakis, un pericoloso parassita presente nelle viscere di alcuni pesci.
- Mancata denaturazione degli enzimi che compartono rapido deterioramento degli alimenti, come lipasi, protesi, cellulasi.
- Mancata distruzione di composti anti-nutrizionali termolabili, che vengono distrutti dalla cottura: ad esempio, inibitori della tripsina, tannini, acido fitico, emoagglutinina, glucosidi, avidina.
- Ridotta digeribilità di alcuni cibi, esempio della carne: la cottura provoca la denaturazione delle proteine permettendo un più facile attacco da parte degli enzimi digestivi.
- Complessità di preparazione (necessità di frullatore, germogliatore, essiccatore, centrifuga, disidratatore, ecc).