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Pomodoro cannellino Flegreo, una star tra scavi di Cuma

Non soltanto mura greche, domus romane e chiesa bizantina. A Cuma, il più antico insediamento della Magna Grecia, i filari di Pomodoro Cannellino Flegreo sono parte dell’ecosistema del Parco Archeologico. Sicuramente non coltivati dei greci, sono però stati impiantati molti secoli dopo divenendo un prodotto di eccellenza. Così per non perdere l’ecotipo si è puntato a rafforzarne la produzione.
I terreni dell’area archeologica sono ideali per la coltivazione. Tanto da ospitarne i campi per circa 10 ettari. Infatti, dal 2018 a oggi, l’area di produzione del Pomodoro Cannellino Flegreo è passata da 10 a quasi 50 ettari, 10 in più solo nell’ultimo anno anche grazie ad azioni di riqualificazione e rigenerazione urbana, previste nell’ambito del Progetto Monterusciello Agro City (MAC), finanziato dall’Unione Europea, e attivate dal Comune di Pozzuoli.

Nei giorni scorsi ha preso il via la raccolta con una festa nel Parco archeologico.
L’iniziativa, organizzata dall’azienda Cumadoro in collaborazione con l’Associazione del Pomodoro Cannellino Flegreo e con il patrocinio del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, l’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei e il comune di Pozzuoli, ha celebrato l’ecotipo locale.
L’aumento costante degli ettari coltivati che quest’anno giungono a 50.
Mercati di riferimento non solo in Campania e in Italia, ma anche all’estero: Spagna, Francia e Emirati Arabi. Inoltre grazie all’accordo con Rossopomodoro, catena di ristoranti pizzerie napoletane in Italia e all’estero, il Pomodoro Cannellino Flegreo è entrato in menu di diversi sedi.

«Il tour dedicato al Pomodoro Cannellino Flegreo è ormai un appuntamento estivo ormai stabile» – ha dichiarato infatti Giovanni Tammaro dell’azienda Cumadoro, che ha organizzato l’evento. «È questa l’occasione – ha proseguito Tammaro – per celebrare la raccolta di un prodotto flegreo di eccellenza che, tra l’altro, testimonia come impegno e caparbietà, uniti alla professionalità e lungimiranza di imprenditori locali, abbiano non solo permesso il recupero di un seme quasi scomparso, ma si siano trasformati in occasione concreta di recupero e rigenerazione di terreni abbandonati dell’area flegrea dando vita a un circuito virtuoso con crescenti ricadute occupazionali»

Inoltre hanno partecipato associazioni di settore quali Confagricoltura Napoli e Ebat – Ente Bilaterale Agricolo Territoriale.
In scia con l’obiettivo della valorizzazione, Confagricoltura Napoli è stata incaricata, su indicazione dell’Associazione del Pomodoro Cannellino Flegreo di avviare la procedura, attraverso un Comitato Promotore, di candidare il Pomodoro Cannellino Flegreo a marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta).
Proprio a testimonianza di questo impegno, l’intervento del Sindaco Luigi Manzoni che ha dichiarato: «Anche quest’anno sono felice di sostenere un evento che valorizza le colture locali. Soprattutto in questo periodo, le risorse del nostro territorio sono il volàno per uno sviluppo sano e sostenibile della nostra città e dei Campi Flegrei in generale.»

«Si rinnova l’appuntamento tra Cuma e il Pomodoro Cannellino Flegreo. L’incontro tra uno straordinario luogo di memoria e un’eccellenza della terra flegrea». – ha dichiarato infatti Fabio Pagano – direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei – che ha poi continuato «L’ennesima occasione per ricordare come l’essenza del Parco Archeologico di Cuma si fondi anche nell’interazione tra un patrimonio archeologico di interesse mondiale e la contemporaneità della tradizione agricola portata avanti dalla passione e competenza di imprenditori locali».

Come si coltiva

Questo pomodoro si è adattato al pedoclima flegreo caratterizzato da terreni vulcanici e sabbiosi accarezzati da brezza marina tanto che è annoverato dalla Regione Campania tra i prodotti tradizionali. Il seme, che non è un ibrido, ma è custodito dall’azienda vivaistica Cumadoro del gruppo Tammaro, viene tramandato da generazione in generazione attraverso un attento processo di selezione dei pomodori migliori per recuperarne i semi che, essiccati al sole e conservati in luoghi asciutti e ventilati, vengono poi reidratati per la semina che inizia a fine febbraio. La coltivazione, rigorosamente manuale, si avvale del tradizionale supporto di canne, da cui il nome Cannellino, e spago in juta o canapa. Il raccolto va da metà luglio a fine agosto. Il cannellino ha forma oblunga con una lieve strozzatura verso il centro e, generalmente, pesa tra 15 e 20 g. La buccia estremamente sottile rappresenta un grande vantaggio ai fini della trasformazione e anche in cucina sia in termini di resa che di sprechi, infatti è per questa caratteristica che il cannellino non ha bisogno di essere pelato. La polpa spessa e soda, quando è maturo è di colore rosso intenso, al gusto presenta un giusto equilibrio tra dolcezza, acidità e sapidità ed è per questo estremamente versatile in cucina.
La distribuzione del prodotto è principalmente in forma di conserve, a cui il Pomodoro Cannellino Flegreo ben si presta: pacchetelle, passate e anche confettura extra.

Il pomodoro cannellino flegreo in cucina

Per l’occasione sono intervenuti tanti professionisti locali, pizzaioli, ristoratori, pasticceri, gelatieri che con arte sapiente hanno declinato con portate originali il Pomodoro Cannellino Flegreo in tutte le sue sfumature salate e dolci. Il mondo della pizza ha visto la partecipazione di Pizza in grammi con sede sia a Pozzuoli che a Quarto, e Luca Doro da Macerata Campana (CE). Numerosi i piatti a base di pasta come quelli proposti da Punto Nave di Pozzuoli e Origini, entrambi con sede a Bacoli, Don Salvatore di Monte di Procida, i piatti ideati da APCI- Campania associazione professionale cuochi italiani. Interessanti anche le proposte a base di riso come quelle di Riccio di Bacoli e di Baia Marinella di Pozzuoli. In degustazione anche proposte in chiave di street food come quelle elaborate da Vico Sarchiapone di Giugliano in Campania, Sunrise X Sibylla Garden, La Fontanina al mare e Turistico di Bacoli. Infine ricca anche l’offerta di proposte dolci. In degustazione le creazioni di: E cioccolato, il ristorante Paccasassi e la pasticceria contemporanea di E cioccolato, Materia Prima di Bacoli e Campi Flegrei box di Pozzuoli. In abbinamento i vini flegrei Uvadoro dell’azienda Cumadoro e Castelbelvedere.

redazionale

Direttore del GrandFoood e di Napolipost

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