Selvaggina, il food dei romani del I secolo
Selvaggina il food dei romani del I secolo. A darci informazioni dettagliate di cosa mangiavano i romani del I secolo a.C è il grande affresco rinvenuto nella domus del Tiaso a Pompei.
L’affresco su tre intere pareti del salotto principale della domus, che potrebbe essere una meravigliosa foto di Instagram, ripropone gli animali della caccia delle Baccanti. Una caccia sfrenata densa di significato religioso, come spiegano gli archeologici di Pompei, ma che restituisce dopo secoli cosa i romani mangiavano. Cerbiatto, cinghiale, galli, uccelli ed anche pesci sono cacciati, sventrati ed esposti come trofei di uno sfrenato rito dionisiaco ma anche come espressione della potenza del proprietario della casa. Tra le meravigliose mura sicuramente si banchettava con succulente pietanze.
Gli affreschi raffigurano, inoltre, pesci, ostriche, vegetali e frutta.
Il vino la fa da protagonista con la rappresentazione di un sacrificio di vino (libagione) mediante una acrobazia. Il vino versato da un ‘corno potorio’ dalle spalle dentro una coppa bassa ‘patera’.