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Anche il vino è arancione

Anche il vino è Arancione. Le regioni italiane a causa dell’emergenza dovuta al Covid-19 continuano a cambiare colore, dal rosso al giallo passando per l’arancione. Ed è curioso il fatto che per ognuno di questi colori esiste una tipologia di vino. Ebbene sì, è proprio così, esistono i vini rossi, i vini di colore “giallo” meglio conosciuti come vini bianchi e addirittura i vini arancioni. Immaginate di ritrovarvi in un futuro distopico e dover bere obbligatoriamente il vino che abbia lo stesso colore della vostra regione. Sperando che ciò non accada mai, ma preparandoci a questa bizzarra possibilità, oggi parliamo dei “vini arancioni”, gli orange wine.

GLI ORANGE WINES

Questa tipologia di vini si ottiene a partire da uve a bacca bianca, il cui processo di produzione è simile a quello dei vini rossi. Infatti, durante la fermentazione le bucce dell’uva si troveranno a contatto con il mosto come accade anche per i rossi. In questo modo saranno ceduti al vino più tannini e più sostanze coloranti conferendo maggiore struttura e anche colori e sapori differenti dal solito vino bianco al quale siamo abituati.
Inoltre, sembra che questa tradizione sia molto antica e provenga dalla Georgia, luogo di nascita di tutta la viticoltura mondiale e che questa tecnica sia per lo più utilizzata dai produttori la cui filosofia è quella di maneggiare il meno possibile l’uva, quindi produttori spesso biodinamici o biologici.

ANCHE IL VINO A’ ARANCIONE

Sicuramente gli scettici si distaccheranno da questa “nuova” moda, ma per chi volesse osare e provare un orange wine allora vi consigliamo qualche semplice abbinamento.
Questi vini sono caratterizzati da note odorose leggermente erbacee, mielate e talvolta da sfumature di frutta bianca; avendo anche una maggiore struttura e una buona sapidità un buon piatto a base di carne bianca potrebbe essere l’abbinamento giusto per trascorrere una serata in compagnia di un nuovo vino da scoprire.

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foto presa dal glossary wein plus

Roberto Salvatore Di Fede

Roberto Salvatore Di Fede è un giovane enologo laureatosi in Viticoltura ed Enologia presso il dipartimento di agraria della Federico II. La sua formazione va oltre i confini italiani, ha frequentato anche rinomate scuole enologiche come quella di Bordeaux (Francia), La Rioja e Cádiz (Spagna). Durante l’ultima vendemmia del 2019 ha collaborato con Chateau de Beauregard, una interessanta realtà tra le colline della Borgogna. Ad oggi, per lui, il vino è una passione che si trasforma in lavoro!

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