Il Gattò di patate, storia di un piatto illuminista
Il gattò di patate, storia di un piatto illuminista
Il gattò di patate, storia di un piatto illuminista. Uno dei piatti tipici della cucina di Napoli è il Gattò o Gateau. La sua origine affonda nel secolo dell’Illuminismo. E’ proprio a quel periodo che risale una delle prime ricette scritte della sua storia di piatto amato dai napoletani e non solo.
Il Gattò di Vincenzo Corrado
Il suo inventore Vincenzo Corrado, era niente di meno che il Sovrintendente dei Servizi di Bocca del Principe Michele Imperiali di Francavilla. Insomma, lo chef capo di uno dei nobili partenopei più famosi dell’epoca! Imperiali, oggi, sarebbe un vip alle cui feste ambirebbero andare in molti. E così era all’epoca. Ogni giorno, il principe ordinava al Corrado di organizzare un banchetto suntuoso e ineguagliabile. Vincenzo Corrado (1732-1836) si metteva all’opera ed ordinava l’acquisto di materie prime preziose e curava personalmente l’allestimento della tavole, oltre ovviamente a guidare un esercito di aiutanti. Ogni pietanza doveva essere buona e bella. La cura della preparazione degli ingredienti e la cura della preparazione del piatto erano fondamentali. Vincenzo Corrado, fu anche autore di numerosi ed importanti testi di cucina e cultura gastronomica. Visse circa un secolo e la sua opera deve essere considerata una summa gastronomica fondamentale.
Ad assaggiarlo anche Giacomo Casanova
Il principe Michele Imperiali di Francavilla era proprietario di palazzo Cellammare a Napoli, dove riceveva ospiti illustri per i quali faceva preparare banchetti gustosi. Giacomo Casanova durante il suo soggiorno a Napoli, nel 1770, nelle sue memorie ne ricorda uno: ‘L’indomani andammo tutti dal principe di Francavilla che ci offrì un pranzo veramente suntuoso”. Casanova mangiò anche il Gattò di Patate del Corrado.
Il Gattò di patate, infatti, era un piatto che Vincenzo Corrado preparava frequentemente come emerge dai suoi ricettari. Corrado scrisse anche un trattato sulle patate ed in esso infatti scrisse le ricette di ben due tipi di Gattò di Patate: Patate in Gattò semplice e Patate in Gattò ripieno.
Le ricette del ‘700
Il primo che abbiamo provato a realizzare è un impasto di patate, burro, parmigiano, e quindi uova, panna e cannella. Il tutto guarnito da pan grattato.
Il secondo, inoltre, ha nell’impasto prezzemolo, spezie, prosciutto, fegatelli ed animelle.
Nel corso dei secoli successivi il Gattò di Patate ha perso la panna e gli altri ingredienti settecenteschi per diventare una torta di patate con un impasto di uova, latte, prosciutto, salame, mozzarella, parmigiano. Ha tolto alcuni antichi ingredienti per inserirne altri in linea con il gusto delle epoche in cui si cucina.
Il Gattò di patate nasce, dunque, nel periodo illuminista in cui Napoli era una grande, imponente, importante capitale europea, periodo nel corso del quale, ispirati dalla teorie filosofiche e culturali, gli aristocratici impararono a gustare sempre di più gli ortaggi ed a richiederli sempre sulle loro tavole.