fbpx

Il pesce nella dieta mediterranea

Il pesce nella dieta mediterranea. Il pesce rappresenta la fonte privilegiata di proteine nella dieta mediterranea.

Un suo pregio inestimabile dal punto di vista nutrizionale è la presenza di acidi grassi insaturi a catena lunga della serie omega 3, di cui è soprattutto ricco il pesce azzurro, tipico del mar Mediterraneo.

Il pesce fonte di omega 3

Si tratta di acidi grassi “essenziali”, cioè di cui il nostro organismo ha bisogno per il proprio metabolismo, ma non è in grado di produrre da solo. Il loro apporto alimentare raccomandato è di circa 300 mg al giorno. Gli omega 3 “acido eicosapentaenoico” (Epa) e “acido docosaesaenoico”(Dha) riconoscono quale fonte principale il pesce, mentre un’altra molecola, “acido alfalinoleico”(Ala), è contenuta soprattutto in noci, semi e verdure a foglia verde. Gli omega 3 contribuiscono a regolare il metabolismo lipidico (tengono basso il colesterolo), la pressione, la frequenza cardiaca, l’infiammazione, l’immunità, la funzione cerebrale. Adeguati livelli ematici di omega 3 sono correlati a una riduzione del rischio di malattie cardiovascolari e ictus, asma e allergie, malattie auto-immunitarie e reumatiche, declino cognitivo con l’età.

Il pesce ed i valori nutrizionali

Altri importanti vantaggi nutrizionali del pesce sono: presenza di proteine ad alto valore biologico (nobili), cioè che contengono tutti gli aminoacidi essenziali (quelli che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare), contenuto ridotto di grassi e colesterolo, ricchezza di minerali come sodio, potassio, iodio, fosforo, calcio, ferro, abbondanza di vitamine A, D e B, alta digeribilità per basso contenuto di tessuto connettivo.
In base ai grassi, si distinguono: pesci magri, che ne contengono meno del 3% (sogliola, platessa, merluzzo, spigola, orata, rombo, luccio, palombo, cernia, branzino, trota, nasello); pesci semigrassi, con il 3-9% (acciuga, dentice, carpa, tonno, pesce spada, sardina, triglia, sarago, cefalo, persico); pesci grassi, con oltre il 9% (aringhe, anguilla, sgombro, salmone). I pesci grassi sono più ricchi di omega 3 ma anche più calorici.

Pesce consumo da 1 a 3 volte la settimana

Le ultime indicazioni delle agenzie statunitensi Food and drug administration (Fda) ed Environmental Protection Agency (Epa) sono di consumare 200-340 grammi di pesce 2-3 volte a settimana. Questo per i molti vantaggi dimostrati dalle ricerche dall’assunzione di pesce.
Il pesce è importante innanzitutto per crescita e sviluppo del bambino durante la gravidanza e la prima infanzia. Un consumo di pesce da 1 a 3 volte a settimana durante la gravidanza ha un effetto positivo sul profilo metabolico (circonferenza della vita, pressione sistolica e diastolica, livelli di trigliceridi e colesterolo, insulina) del bambino nei primi anni di vita, secondo i dati di uno studio condotto in collaborazione da 5 paesi europei (Francia, Grecia, Norvegia, Spagna e Regno Unito), pubblicato su JAMA Network Open 2020.

Il pesce cura l’uomo

L’American Heart Association in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Circulation nel 2018, ha indicato che mangiare 2 volte a settimana porzioni da almeno 100 grammi di pesce, soprattutto grassi o semi-grassi, fa ridurre il rischio di insufficienza cardiaca, malattie coronariche, arresto cardiaco e ictus.

Una ricerca californiana suggerisce anche che il consumo di pesce possa contrastare condizioni neuropsichiatriche come disturbi dell’umore, disturbi dello spettro autistico, deficit di attenzione e iperattività, depressione, disturbo bipolare, schizofrenia, grazie agli omega 3 e la vitamina D che aumentano il rilascio della serotonina, ormone del buonumore, inibito dai mediatori dell’infiammazione come le prostaglandine E2, che contrastano.
Negli anziani, gli acidi grassi omega 3 del pesce favoriscono un invecchiamento sano, privo di problemi di salute fisici o mentali e disabilità, come emerge da uno studio pubblicato dal British Medical Journal nel 2019, e rallentano il declino cognitivo, secondo uno studio uscito su Neurology 2020.
Gli omega 3 del pesce hanno anche dimostrato di proteggere il cervello dagli effetti neurotossici degli inquinanti ambientali quali il particolato atmosferico, il piombo, i solventi organici e il metil mercurio.

Ma quello che è sorprendente è il risultato di uno studio americano su 500 coppie pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism 2018. Le coppie che mangiano pesce almeno 2 volte a settimana fanno sesso più spesso e sono più fertili rispetto a quelle che ne consumano meno, il che appare sempre collegato all’attività anti-ossidante, che favorisce anche i tessuti genitali.

Attenzione al Mercurio

Il rischio del pesce è la contaminazione da parte di inquinanti quali mercurio e metalli pesanti, sostanze presenti soprattutto nei pesci di grandi dimensioni che si trovano in alto nella catena alimentare (come il pesce spada, il tonno, lo sgombro o il marlin). Queste sostanze dannose si accumulano nell’animale e possono risultare pericolose soprattutto per lo sviluppo neurologico: per questo l’EFSA, l’autorità europea per la sicurezza alimentare, raccomanda di fare attenzione ai livelli di mercurio soprattutto per le donne in età fertile e i bambini fino ai 10 anni di età. Invece non ci sono effetti avversi sul cervello degli adulti. A causa della potenziale contaminazione dei pesci con mercurio, le donne in gravidanza o che cercano di concepire dovrebbero consumarne non più di 3 porzioni a settimana.

Pesce come si cucina

Per quanto riguarda le modalità di consumo, va ricordato che il pesce surgelato preserva le proprietà organolettiche e nutritive del pesce fresco, anzi può essere più sicuro, essendo il pesce fresco soggetto a un rapido deterioramento. Per la cottura, vanno preferite le modalità come al cartoccio, alla griglia, al vapore e al forno, limitando le fritture che possono danneggiare i preziosi omega 3. Se si consuma pesce crudo, attenzione a tenerlo a temperature di -20°C per almeno 24 ore, per neutralizzare parassiti come l’anisakis.

Carlo Alfaro

Nato a Sant’Agnello il 30/11/1963, vive a Sorrento, con l’amata sorella e i suoi gatti. Medico pediatra, attualmente ricopre l’incarico di Dirigente Medico di Pediatria presso gli Ospedali Riuniti Stabiesi, è inoltre Consigliere Nazionale della Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza (SIMA) e redattore della Rivista ufficiale della Società, RIMA. Appassionato di divulgazione scientifica, dal 2015 è giornalista pubblicista. Ama i bambini, il teatro, il cinema, la musica, i libri e la Natura. Adora recitare e scrivere testi, organizzare eventi culturali e stare sui social.

0 0 votes
Article Rating
Subscribe
Notify of
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
0
Would love your thoughts, please comment.x
()
x