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La Limoncella, una piccola mela dalle grandi virtù

La Limoncella, una piccola mela dalle grandi virtù. L’esaltazione della tipicità delle specie frutticole tradizionali e la loro valorizzazione commerciale rappresentano un’importante occasione di integrazione al reddito delle aziende agricole ed agrituristiche ma è anche, un presupposto economico indispensabile per valorizzare le risorse di un territorio, quello campano, che nella storia ha accumulato un sapere tecnico e un patrimonio genetico unici.

La Limoncella, una piccola mela dalle grandi virtù

Prendiamo il caso della Limoncella, una mela di antichissime origini, ancora presente nell’area appenninica centro-meridionale e in particolare in tutte le province della Campania, sia pure solo come piante sparse. Famosa per il suo gusto particolare, succoso e profumato e dal retrosapore citrino (da cui deriva il nome), presenta un frutto con la buccia dal colore giallo intenso, con lenticelle rugginose, pezzatura piccola, dalla caratteristica forma cilindrica.
Le mutate abitudini dei consumatori hanno portato, nel corso degli anni, all’abbandono delle antiche varietà locali, come appunto la Limoncella, e alla diffusione di altre cultivar di mele, il più delle volte importate, in nome dei nuovi standard qualitativi commerciali richiesti. Fenomeno che ha portato ad una progressiva perdita di biodiversità e quindi all’erosione del patrimonio genetico regionale.

Campania terra ricca

La Campania per fortuna è ancora ricca di germoplasma frutticolo autoctono, essendo il più cospicuo e antico serbatoio di biodiversità frutticola ed orticola forse d’Europa. Infatti, nelle aree interne collinari e montane, è ancora possibile imbattersi in vecchi alberi isolati o piccoli impianti di varietà antiche di melo, pero, ciliegio, susino, kaki, ecc.
Fa eccezione, nel caso della perdita di biodiversità del melo, il recupero produttivo dell’Annurca, altra cultivar campana di pregio, che negli ultimi vent’anni, soprattutto a seguito del riconoscimento del marchio IGP, ha visto triplicare la superficie investita.

Ebbene, anche per la Limoncella, atteso che comunque conserva una platea di appassionati estimatori disponibili a pagare anche il giusto prezzo quando la vedono esposta nei mercatini, potrebbe aprirsi un’opportunità per il suo recupero e il suo rilancio commerciale su scala più vasta.

La ricerca scientifica

Un’importante ricerca del Dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II, coordinata dal prof. Alberto Ritieni in collaborazione con i colleghi Claudio Di Vaio del Dipartimento di Agraria e Michela Grosso del Dipartimento di Medicina molecolare e biotecnologie mediche, i cui risultati sono stati di recente pubblicati sull’importante rivista scientifica internazionale Antioxidants (10.4, 541/2021), ha dimostrato, accanto alla conferma dell’effetto salutistico in generale correlato al consumo di mele, che la mela Limoncella (confrontata con le Red e Golden Delicious e l’Annurca) è la cultivar che ha un’attività antiossidante dal 15 al 44% superiore alle altre.

Le virtù

I dati pubblicati dimostrano che la Limoncella ha infatti il contenuto più elevato in polifenoli, dotati, questi, di una spiccata e maggiore bioaccessibilità da parte dell’organismo che si traduce in un reale effetto protettivo. A livello del colon poi, l’assorbimento di polifenoli della Limoncella è superiore del 25% rispetto all’Annurca (già di per se nota come mela della salute), del doppio rispetto alla Golden e del triplo rispetto alla Red Delicious.

Da mangiare sempre

Questa importante ricerca della Federico II nel campo della nutraceutica potrebbe porre in una luce nuova questa varietà quasi dimenticata e chissà potrebbe stimolare una ripresa della sua coltivazione, ovviamente utilizzando le più moderne e collaudate innovazioni della tecnica agronomica, come è stato per l’Annurca.
Intanto, personalmente, mi sento di proporla già subito alle aziende multifunzionali agrituristiche collinari della Campania, sostituendo, come mi è capitato a volte di vedere, mele golden e red in bella esposizione a tavola e proposte come frutta dell’orto accanto.

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