Procida, non solo isola di Arturo e del Postino
Procida, non solo isola di Arturo e del Postino
L’isola del Postino, L’isola di Arturo. E’ Procida, location di film e di libri, ma luogo incantato d’Italia. Da film e libri ha tratto irrimediabilmente titoli che oramai la identificano nel mondo. Ma Procida è pur sempre un luogo riservato. Misteriosa anche l’origine, con l’unica certezza di essere anch’essa una terra vulcanica e parte dei Campi Flegrei dai quali chissà quando si è distaccata. Quasi a voler comunque non cancellare questo legame è rimasta tra Procida e Capo Miseno l’isolotto di Vivara.
Procida, infatti, è una delle isole del Golfo di Napoli, forse meno amata dal jet set di Capri, meno scelta dai napoletani nel mesi estivi, ma pur sempre una isola da visitare. Un buen retiro senza tempo.
Procida, non solo isola di Arturo e del Postino
Un’isola meravigliosa che dischiude agli occhi del viaggiatore che arriva, le sue casette colorate per poi svelare i suoi meravigliosi paesaggi. Stradine, chiesette e mare. Il mare la circonda, l’avvolge e l’abbraccia per donarle spiagge particolari, insenature da vivere a bordo barca e percorsi naturalistici molto belli.
L’isola ha una origine antichissima e vulcanica. I vulcanologi descrivono quattro antichissimi crateri: Socciaro, il cratere della Chiaia, il cratere di Terra Murata, il cratere di Pozzovecchio.
Vivara l’isolotto fratello
Un quinto cratere sarebbe, l’isolotto di Vivara poco distante ed altro angolo di bellezza del Golfo di Napoli.
Procida è un piccolo gioiello al quale si accede attraverso gli approdi marina di Sancio Cattolico, quella della Corricella , e quella della Chiaiolella. La prima costituisce il porto commerciale, mentre le altre rappresentano approdi pescherecci.
L’isola ha una vegetazione tipica della macchia mediterranea che si inserisce in un contesto roccioso di tufo giallo e grigio e caratterizzato da limoneti.
Terra Murata
Tra i suoi monumenti il grande complesso carcerario a picco sul mare, Terra Murata, che include il cinquecentesco Palazzo d’Avalos, residenza reale borbonica prima e poi istituto di pena. Nel punto più altodell’isola di Procida, un luogo di isolamento, di dolore e punizione è oggi luogo di bellezza ed svolgimento di eventi.
PER INFO COMUNE DI PROCIDA