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San Valentino, il vino dell’amore

San Valentino, il vino dell’amore

Il giorno di San Valentino si avvicina e ancora non sapete quale vino comprare per far innamorare il vostro nuovo “pretendente”? O volete stupire quella persona che è al vostro fianco ormai da tanti anni? Per l’occasione sarà meglio comprare un vino bianco, un rosso, un rosato o una bollicina?

Per la serata più romantica dell’anno la risposta è molto semplice, dovete assolutamente bere un Rosato.

Ebbene sì, questo è il vino più acquistato per questa occasione, una tipologia di vino che accomuna la forza e il corpo di un vino rosso con la delicatezza di un vino bianco con dei profumi che riescono sempre a sorprendere.

 

Inoltre, bisogna anche pensare a quale piatto si sposerà perfettamente al vino scelto. In effetti il rosato è un vino che si abbina bene con qualsiasi tipo di cibo. Si possono abbinare da un panino con Hamburger & Cheese, passando per le grigliate di carne e verdure fino ad arrivare ai sughi di pesce. Insomma, un vino poliedrico adatto a tutte le tasche e a tutte le situazioni.

Per i più tradizionalisti invece che non vogliono allontanarsi dalle vecchie abitudini e intendono aumentare la libido, si può sempre ricorrere al perfetto abbinamento delle ostriche e Champagne, un connubio indissolubile che però qualcuno definisce “l’abbinamento più diffuso e più sbagliato” di sempre. Questo abbinamento è spesso associato al lusso e all’eros grazie all’azione afrodisiaca dovuta sia all’elevato contenuto di zinco nelle ostriche ma anche all’effetto di disinibizione dell’alcool dello Champagne.

In conclusione, potremmo dire che nella notte di San Valentino non si può sbagliare assolutamente! Non è concesso fare dei passi falsi e deludere il vostro compagno o la vostra compagna, quindi pensate bene a quale vino scegliere soprattutto se non avete intenzione di rovinare una serata ricca di amore e passione.

Roberto Salvatore Di Fede

Roberto Salvatore Di Fede è un giovane enologo laureatosi in Viticoltura ed Enologia presso il dipartimento di agraria della Federico II. La sua formazione va oltre i confini italiani, ha frequentato anche rinomate scuole enologiche come quella di Bordeaux (Francia), La Rioja e Cádiz (Spagna). Durante l’ultima vendemmia del 2019 ha collaborato con Chateau de Beauregard, una interessanta realtà tra le colline della Borgogna. Ad oggi, per lui, il vino è una passione che si trasforma in lavoro!

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