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Vino Novello, il vino da bere con salumi e castagne

Le beaujolais nouveau est-arrivé

Vino Novello. Ma i nostri cugini francesi  avrebbero detto“Le beaujolais nouveau est-arrivé”. In questo modo avrebbero esultato il 3° giovedì di novembre poiché è proprio in quel giorno che viene messo in commercio il “beaujolais nouveau” un vino con caratteristiche sensoriali completamente diverse da quelle alle quali siamo ormai abituati quando degustiamo un buon vino rosso.

Vino Novello

In Italia è chiamato “vino Novello” ma il procedimento di vinificazione è simile a quello utilizzato oltralpe.
In pratica non parliamo di un vino molto tannico e robusto ma di una bevanda leggera, fresca da consumare subito senza indugiare, senza doversi preoccupare di conservare quella bottiglia e farla invecchiare anche perché sarebbe la cosa più errata, ma vediamo bene il perché comprendendo come viene prodotto.

Modalità di produzione

Il vino Novello è ottenuto attraverso una tecnica di vinificazione chiamata “macerazione carbonica”. Dopo che l’uva è stata raccolta non sarà “pigiata” (cosa che non accade nella produzione degli altri vini) ma sarà inserita all’interno di un serbatoio senza rompere la buccia. I lieviti, quindi, daranno il via alla fermentazione alcolica il cui risultato è la produzione di etanolo e anidride carbonica che sarà responsabile del passaggio degli antociani dalla buccia alla polpa in modo da ottenere un mosto colorato. L’uva rimarrà all’interno del serbatoio per qualche giorno e al contrario degli altri vini non ci sarà l’estrazione dei tannini, le classiche molecole del “legno” che conferiscono astringenza al vino e permette anche di conservare il vino per qualche anno in più.
Le note odorose del Novello saranno note di frutta come ciliegia, ribes, lampone e inoltre la sua freschezza potrebbe anche essere dovuta al residuo di CO2 ancora presente all’interno del vino.
In Italia viene messo in commercio a partire dalla mezzanotte del 30 ottobre fino al 31 Dicembre. Quindi non ci rimane altro che prendere i nostri calici e goderci un vino tipicamente autunnale accompagnato da salumi e castagne.

Roberto Salvatore Di Fede

Roberto Salvatore Di Fede è un giovane enologo laureatosi in Viticoltura ed Enologia presso il dipartimento di agraria della Federico II. La sua formazione va oltre i confini italiani, ha frequentato anche rinomate scuole enologiche come quella di Bordeaux (Francia), La Rioja e Cádiz (Spagna). Durante l’ultima vendemmia del 2019 ha collaborato con Chateau de Beauregard, una interessanta realtà tra le colline della Borgogna. Ad oggi, per lui, il vino è una passione che si trasforma in lavoro!

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