Dall’acquedotto alla Reggia. I fantastici percorsi Reali
Il percorso dell’acqua
Un paesaggio da non perdere è quello che costeggia l’acquedotto carolino, l’acquedotto fatto costruire da Carlo di Borbone per trasportare l’acqua alla Reggia di Caserta dalle fonti di Airola. Una opera idraulica importante, maestosa e meravigliosa. I luoghi da visitare sono, ad esempio, i comuni di Sant’Agata dei Goti, Durazzano, Valle di Maddaloni, Moiano, Bucciano.
L’acquedotto
Dalle sorgenti alla Reggia di Caserta lungo un percorso di circa 40 km per alimentare mulini, irrigare campi, vigneti, opifici serici, approvvigionare fontane e dare da bere a re e regine.
È l’Acquedotto Carolino che da Airola, Benevento, fa tappa alla Reggia di Caserta e prosegue verso Carditello.
Diciassette anni ci sono voluti per realizzare l’opera progettata da Luigi Vanvitelli e consegnarla prima ai Borbone e poi all’umanità. In funzione dal 1770, rappresenta con il suo
condotto scoperto, composto di ponti e arcate gigantesche, un elemento intrinseco del paesaggio urbano e campestre.
Tre sono i ponti che attraversano il territorio in provincia di Caserta. L’acquedotto capta le acque delle sorgenti in località Airola. Da qui i canali conducono al Ponte Nuovo nei comuni di Moiano e Bucciano, quindi ai Ponti della Valle di Maddaloni ed ancora del Ponte di Durazzano.
La Reggia di Caserta
L’acquedotto termina in seno alla Reggia, voluta da Carlo di Borbone, con la meridiana in travertino della Fontana Margherita, la prima delle fontane che si incontrano nel parco borbonico, per proseguire verso il Bosco Vecchio e raggiungere la Peschiera grande e gli animali che la popolano.
Gli alberi di leccio, di tiglio e di carpino indicano che si sta giungendo al canale d’acqua sovrastato da un ponticello che conduce all’ex convento dei Padri Passionisti.
Verso il Bosco Vecchio, invece, si raggiunge la Castelluccia, torre a pianta ottagonale di origine seicentesca, restaurata dall’architetto Collecini, e destinata a essere luogo di svago di Ferdinando IV e poi giardino romantico. All’interno della Castelluccia vi è una antica cucina in muratura e una Sala a Mangiare.
L’imponenza dell’Acquedotto Carolino si staglia, inoltre, sopra le cittadine, i boschi e i campi che incontra.