Braciole? Le Braciuole di tonno dei nobili borbonici
Braciole? Le Braciuole di tonno dei nobili borbonici
Braciole? Le Braciuole di tonno dei nobili borbonici. I piatti gourmet non sono delizie contemporanee. Il buon gusto appartiene a secoli di storia culinaria. Piatti complessissimi in passato, che nel tempo diventano semplicissimi e buonissimi. Il tonno, pesce mediterraneo, di cui i Regni antichi, a partire dal Regno delle Due Sicilie, facevano grande uso. Dalla sua carne le fettine che si trasformano in braciole. Le propone il Maestro di Casa dei nobili borbonici, Vincenzo Corrado, che le faceva diventare, infatti, braciole ripiene. Piatto molto simile alle braciole di carne ma in versione ‘magra’. Il pesce, del resto, era considerato preparato per i pranzi di ‘magro’, cibo per consentire ai credenti di non mangiare carne in alcuni giorni della settimana e dell’anno.
E ritrovare nei ricettari antichi, con oltre due secoli di vita, una proposta così appetitosa ed attuale, come le ‘Braciuole di tonno’ non sorprende. A dispetto, di molta parte degli chef, oggi chiamasi stellati, che si pregiano di numerose invenzioni, nulla è stato inventato. Molto, (io direi tutto) è già nella storia delle cucine territoriali. Se si leggono i libri, si ha conferma.
Le braciole di pesce, ad esempio, sono una testimonianza di come proporre a tavola questo pesce, di cui il Mediterraneo, un tempo, era ricchissimo.