Il cibo anti anemia
Il cibo anti anemia
Le anemie (diminuzione dei valori di emoglobina per sesso ed età) possono essere dovute a carenza di produzione dei globuli rossi, aumentata distruzione o perdita di sangue; in tutti i casi richiedono l’integrazione dei fattori necessari alla costituzione di emoglobina e globuli rossi.
La dieta può avere un ruolo nella prevenzione e nella cura delle anemie.
Il Ferro
L’apporto alimentare di ferro può non essere sufficiente a prevenire l’anemia in caso di fabbisogni elevati quali prematurità, nascita gemellare, gravidanza, allattamento, regimi alimentari come il veganismo, perdite croniche: in tali casi bisogna associare anche ferro in forma farmacologica. In caso di anemia conclamata, la terapia dietetica è sempre di supporto a quella farmacologica.
Quanto assumerne mangiando
E’ importante verificare che l’apporto di ferro nella dieta sia coperto per circa 2/3 dalla sua forma ridotta, detta ferro ferroso (Fe++ o ferro eme), che si trova soprattutto negli alimenti di origine animale (carne, pesce, uova) legato all’eme. Al contrario, il ferro ferrico (Fe+++), derivante dagli alimenti di origine vegetale (legumi, spinaci, rucola), dovrebbe costituire al massimo 1/3 del ferro totale, in quanto, essendo in forma ossidata, è meno biodisponibile.
Acido Folico
La dieta per l’anemia deve anche garantire l’apporto di acido folico e cobalamina (indispensabili per la sintesi degli acidi nucleici cellulari, quindi anche dei globuli rossi), la cui carenza determina anemia megaloblastica. Le più generose fonti alimentari di acido folico sono i vegetali a foglia verde: spinaci, broccoli, asparagi, lattuga, mentre la vitamina B12 abbonda nei prodotti di origine animale: carne, uova, pesce, latte e latticini.
Le vitamine
Di fondamentale importanza anche l’apporto di vitamina C, che nel lume intestinale trasforma lo ione ferrico in ferroso, potenziandone la biodisponibilità, e ne favorisce il trasferimento dalla transferrina plasmatica a quella tissutale.
Cosa non associare
Nella dieta per l’anemia si consiglia anche di non associare alle fonti di ferro alimenti che contengono elevate quantità di calcio e fosforo, in quanto questi ioni entrano in competizione col ferro per l’assorbimento intestinale, es. si sconsiglia abbinamento di carne con formaggi o latticini all’interno dello stesso pasto.
Inoltre, sarebbe opportuno limitare il consumo simultaneo di alimenti ad alto contenuto di fitati (cereali integrali, legumi, the, semi oleaginosi quali semi di zucca, lino, canapa, girasole, sesamo) e ossalati (ad esempio spinaci, rabarbaro, prezzemolo, portulaca, erba cipollina, bietola, barbabietola, amaranto, verza, pomodori verdi, the verde, cacao in polvere e cioccolato): queste molecole, a causa della loro funzione chelante, vincolano il ferro, riducendone la captazione da parte degli enterociti.