La Dieta senza Fodmap per una pancia piatta
La Dieta senza Fodmap per una pancia piatta
Low-FODMAPs Diet, cioè a basso contenuto di Fodmap, è stata ideata dai ricercatori della Monash University, a Melbourne, in Australia per combattere la sindrome dell’intestino irritabile (IBS, Irritable Bowel Syndrome).
E’ stata impiegata anche nella sindrome da contaminazione batterica dell’intestino tenue (SIBO, Small Intestinal Bacterial Overgrowth) e nelle malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI) come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa.
E’ detta anche “dieta pancia piatta” o “sgonfia pancia”, perché contrasta il gonfiore addominale dovuto al meteorismo intestinale.
Lo schema della dieta prevede tre fasi: 1. Eliminazione o quanto meno riduzione al minimo di alimenti contenenti Fodmap per 3-6 settimane, per disintossicare l’organismo. 2. Reintroduzione graduale di un gruppo di alimenti alla volta, ogni settimana. 3. Mantenimento, in cui si cerca di limitare quantità e frequenza degli alimenti che durante la reintroduzione hanno manifestato ricomparsa dei sintomi.
Fodmap significa “Fermentabili Oligo, Di e Mono-Saccaridi e Alcol-Polioli” ovvero una serie di carboidrati a catena corta sono scarsamente assorbiti nell’intestino tenue e fermentati dai batteri del colon.
Dalla loro fermentazione si genera gas, in particolar modo idrogeno, e vengono prodotti metaboliti che richiamano acqua nel lume intestinale con meccanismo osmotico. Questi fenomeni sono alla base della sintomatologia del colon irritabile, quali distensione gassosa dell’intestino, dolore e crampi, alterazioni dell’alvo.
Gli Oligosaccaridi sono:
1. fruttani o fruttoligosaccaridi (FOS): brevi catene di molecole di fruttosio con una molecola di glucosio a un’estremità; 2. galattani o galattoligosaccaridi (GOS) quali raffinosio e stachiosio. Come disaccaride, si considera il lattosio (glucosio + galattosio), come monosaccaride il fruttosio, mentre i polialcoli o polioli, ampiamente utilizzati nell’industria alimentare, sono sorbitolo, mannitolo, maltitolo, isomalto, lattitolo, xilitolo, eritrolo.
Da non mangiare
In quanto contenenti questi nutrienti, nella dieta low Fodmap viene consigliato di evitare o limitare il più possibile un’ampia varietà di cibi, nella fase di eliminazione: latte di origine animale e tutti i derivati; dolci e gelati al latte vaccino; zucchero, miele e dolcificanti; brodo di carne, salsicce; legumi (eccezion fatta per lenticchie e ceci in scatola e prodotti a base di soia come il tofu e il tempeh); cereali quali grano, segale, orzo, farro, kamut e tutti i loro derivati (pasta, pane, biscotti, dolci, cous-cous); bevande come i succhi di frutta, la camomilla, birra, alcolici, tisane al finocchio; verdure quali carciofi, asparagi, porri, cipolla, aglio, cavolfiori, cavoli, verza, cavoletti di Bruxelles, finocchi, barbabietola, crauti, funghi, topinambur, cicoria, radicchio, scalogno, broccoli; frutta secca come datteri; semi come pistacchi e anacardi; tra la frutta fresca: mela, pera, cocomero, ciliegie, albicocche, fichi, cachi, more, nespole, pesche, prugne, mango, avocado; condimenti e salse già pronte; gomme da masticare.
Cibi consentiti
Sono invece: cereali quali quinoa, mais, riso, avena, tapioca, grano saraceno, amaranto, miglio, sorgo; fonti proteiche quali carni, pesce, uova, prosciutto cotto, parmigiano reggiano, sostituti vegetali del latte (latte di mandorle, latte di cocco, latte di riso e latte di soia), formaggi senza lattosio; verdure quali: patate, spinaci, lattuga, zucchine, carote, rape, ravanelli, peperoni, cetrioli, pomodori, fagiolini, finocchi, melanzane; olio extravergine di oliva; frutta fresca come arance, mandarini, limoni, pompelmo, banane, uva, kiwi, mirtilli, melone, ananas, frutti di bosco, fragole, melograno; come frutta secca: mandorle, nocciole, noci; semi di zucca, girasole, lino, sesamo; bevande come caffè, tè, bevande vegetali; erbe aromatiche; cioccolato fondente.
Non serve pesare gli alimenti: questo regime non bada alle quantità, ma solo al tipo di cibo assunto. Tuttavia, poiché l’effetto nocivo dei Fodmap è dose-dipendente, più si riesce a ridurne l’assunzione maggiori sono i benefici.
L’efficacia della dieta è variabile da caso a caso in quanto l’azione dei Fodmap sul funzionamento del colon è strettamente legata alla sensibilità individuale. In uno studio pubblicato sulla rivista “Gastroenterology”, circa 3 persone su 4 affette da IBS hanno raggiunto il picco di efficacia dopo almeno 7 giorni. In altri studi si è trovata un’efficacia fino al 70-75% dei casi.
Essendo una dieta che prevede l’esclusione di un lungo elenco di alimenti, richiede, per il controllo e monitoraggio di sintomi e della salute generale e per evitare il rischio di incorrere in carenze nutrizionali, la gestione da parte di un nutrizionista esperto.