La Somma del Vesuvio per le vie di agricoltura e arte
Il Vesuvio-Somma alla sue pendice è costellato di città che svelano il glorioso passato, le storie della natura e la complessa contemporaneità. Le falde del Vesuvio-Somma sono molto amate dagli uomini sin dall’antichità. La fertilità della terra vulcanica ha spinto gli uomini ad insediarvisi a dispetto del vulcano vivente.
La Somma del Vesuvio, la villa di Augusto
Non è un caso che anche Augusto soggiornasse dalle parti del versante settentroniale dell’area in quella che oggi è chiamata Somma Vesuviana. Gli scavi condotti da archeologi giapponesi hanno scoperto una area archeologica databile tra il III ed il IV secolo d.C. distrutta probabilmente a causa della eruzione del Vesuvio nel 472 d.C. In particolare una villa databile intorno al II sec. d.C. Nella villa sarebbe morto Augusto. Dopo la sua distruzione la villa fu trasformata in azienda agricola per la produzione di vino pregiato. Tra i vitigni pregiati il buonissimo Lacryma Christi del Vesuvio. A regime si produceva sino a 50 mila litri di vino.
I ritrovamenti archeologici
La villa imperiale databile intorno al II sec. d.C. è uno scrigno archeologico rilevante. Già ritrovate alcune statue tra le quali quella raffigurante Dionisio con una piccola pantera sulla spalla conservata attualmente nel Museo archeologico di Nola. Sono sati ritrovati altri importanti reperti archeologici tra i quali numerosi doli, vasi in coccio che contenevano il vino.
Agricoltura e tradizioni
Ma Somma Vesuviana è anche un luogo identitario per l’agricoltura. Il Museo della Civiltà Contadina è la testimonianza della vocazione agricola di questi territori e della loro storia e tradizioni.
Il Museo è allestito negli antichi cellai del complesso Monumentale di S. Maria del Pozzo. Attrezzi, oggetti, e utensili utilizzati per l’agricoltura nell’area vesuviana e della provincia di Napoli.
Ancora oggi sul Monte Somma ci sono terreni agricoli destinati, ad esempio, alla coltivazione di albicocche o crisommole.
Tra i prodotti dell’area anche il pane ed il vino.
L’albicocca vesuviana è un prodotto agroalimentare di grande pregio.
Nei boschi i cercatori di funghi autorizzati raccolgono porcini e chiodini di grande qualità.
Il volto bello del Vesuvio è anche questo.